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Lavorare meno non sempre ha effetti positivi

2 Novembre 2015 Benessere, Change management, Innovazione, Stress management 0 Comments

Lavorare meno rende più felici, ma l’equazione non è sempre così semplice. Annamaria Testa in questo articolo su Internazionale considera alcuni elementi per arricchire il dibattito:

  • fare le stesse cose in minor tempo può essere stressante
  • le tecnologie aiutano sì a velocizzare i processi ma sembra che il tempo rimasto, invece di spenderlo in altre attività, venga reinvestito in altro lavoro
  • anzichè tempo libero insomma sembra che si preferisca guadagnare di più per spendere di più (perlomeno gli americani)
  • ridurre il tempo di lavoro in alcune organizzazione costringe a organizzare turni più stringenti
  • chi gestisce il lavoro degli altri, i manager, di solito lavora un sacco perchè ha paura di perdere il proprio lavoro; figurarsi se fanno lavorare meno i propri collaboratori!
  • da qui a vent’anni molti dei lavori di oggi non esisteranno più: resisteranno i lavori più creativi che implicano una grande capacità di problem solving. Ma di solito, sembra, le persone più creative sono quelle che tendono a lavorare di più…:-)

Nonostante questo continuiamo a cercare nuove modalità per lavorare meglio! E intanto leggete l’articolo.

Mentre nel resto della Svezia l’orario lavorativo settimanale continua a essere di 35 ore, a Göteborg, maggior porto scandinavo e seconda città svedese, gli uffici comunali, la fabbrica della Toyota e alcune altre imprese pubbliche e private, compresa una casa di cura, hanno introdotto l’orario settimanale di trenta ore. Leggi

Sorgente: Lavorare meno non sempre ha effetti positivi – Annamaria Testa – Internazionale



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