nella mia azienda vorrei...

Sviluppare una cultura del cambiamento

Cambiare è obbligatorio

La specie umana è sopravvissuta e si è evoluta non certo perché era la più forte. Ma perché ha saputo trasformarsi a seguito dei cambiamenti climatici e ambientali.

Eppure ogni volta che un cambiamento si profila all’orizzonte, ogni volta che si guarda al futuro incerto, un senso di timore e paura ci assale. E con esso il desiderio di mantenere lo status quo. Siamo esseri umani, oltre all’intelligenza di saper cambiare abbiamo anche un grande bisogno di certezze.

Per Edgard Morin è necessario guarire dalla nostra dipendenza alla certezza. Il futuro è per sua natura incerto e accettarne la natura significa aprirsi a nuove possibilità.

Le aziende sono continuamente alle prese con il cambiamento e con la ridefinizione di prodotti, servizi, politiche manageriali, strategie di mercato, fusioni e acquisizioni.

Coinvolgere le persone nel processo di cambiamento è indispensabile.

Perchè è difficile cambiare

Quando arriva, il cambiamento coglie sempre impreparati. Chi non l’ha scelto, ma comunque lo deve condividere, si sente catapultato suo malgrado in una realtà nuova, dove le prospettive di colpo sono stravolte.

Smarrimento, paura, rabbia, resistenza al cambiamento sono i sentimenti che molto spesso accompagnano le persone coinvolte e questo stato d’animo ostacola il difficile processo di integrazione che richiede invece molta energia, disponibilità e flessibilità.

I riti di passaggio

Per facilitare il processo di cambiamento e integrazione non è sufficiente una semplice comunicazione razionale e oggettiva per quanto completa essa sia.

Dei veri e propri moderni riti di passaggio aiutano le aziende impegnate nel percorso di transizione affiancando management e dipendenti a costruire la nuova identità.

Se vuoi saperne di più leggi anche: Riflessione di un manager sull’innovazione,  Counseling per riorientarsi e Cinque buone idee per demotivarsi al lavoro

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