Segnali di Leadership dal futuro
Segnali di diversità, segnali di leadership dal futuro, da riprodurre in tutti i settori.
Parlare chiaramente, dire come stanno le cose, avere fiducia in chi sta ascoltando. Chiedere non obbedienza ma responsabilità. E’ questo il discorso che va dritto al punto di Angela Merkel, una delle spiegazioni valutate fra le più chiare pubblicate sui social da una leader. Laurea in fisica e dottorato in chimica quantistica, Merkel ha usato le sue conoscenze per comunicare in modo chiaro e trasparente. Guadagnando anche fiducia e simpatia facendosi ritrarre come una cittadina qualsiasi a fare la spesa al supermercato. A dare la risposta più veloce è stata però Tsai Ing-Wen, presidente di Taiwan. Già in gennaio ha introdotto 124 misure per bloccare la diffusione del virus, una risposta definita da Cnn “fra le migliori al mondo”. “Un’intraprendenza ammirevole. Ha fatto tutto da sola e prima degli altri, quando ancora non c’era molta informazione né sostegno e ora sta inviando aiuti a mezzo mondo.
Condividere le informazioni in modo proattivo con i suoi cittadini, come ha fatto il governo di Hong Kong. Ad esempio, il governo sta pubblicando mappe a livello di singolo edificio che mostrano dove le persone sono state infettate, quando erano lì e come hanno contratto il virus, in modo che tutti possano vedere la mappa sociale che si sta sviluppando e adattare di conseguenza il loro comportamento.
Collaborare con “l’avversario”, unire le forze per un obiettivo comune. L’augurio di coraggio, nervi d’acciaio e buona fortuna e la messa a disposizione di una totale collaborazione al suo avversario politico da parte di Rui Rio, del Partito Social Democratico ha impressionato l’intero mondo. Eppure in un mondo globale e complesso la collaborazione per il bene comune sarà una delle competenze chiave after 2020.
Rivolgersi con attenzione ai piccoli, comunicare affettuosamente ai futuri cittadini, essere sensibili e attribuire importanza alle loro preoccupazioni. Diverse leader capo di governo hanno inaugurato una nuova comunicazione rivolta ai bambini. Mitica ormai la rassicurazione di Jacinta Ardern a proposito dei coniglietti e fatine pasquali: “Se non riescono ad arrivare per tempo nelle vostre case è solo perché in questo momento è più complicato. Ma vedrete, prima o poi ce la faranno” ha promesso ai piccoli concittadini. “La norvegese Erna Solberg e la danese Mette Frederiksen si sono d’altronde rivolte direttamente ai più piccoli, dedicando loro una conferenza stampa dove nessun adulto era ammesso e rispondendo alle loro domande in diretta tv. Spiegando, fra l’altro, che non c’era nulla di male ad avere paura.”
Essere solidali, accorciare le distanze, dimostrare rispetto a chi si sta impegnando, mettere in primo piano l’azione realmente incisive. E’ quello che ha fatto Jacinda Ardern, primo ministro neozelandese, tagliando del 20% il suo stipendio e quello dei suoi ministri per 6 mesi. Ha saputo riconoscere pubblicamente il grande valore di chi si sta occupando della salute in modo non retorico e sostanziale. “If there was ever a time to close the gap between different positions, it’s now.”
Innovare velocemente, co-creare fra stakeholder diversi ma guidati da una sfida unica per il bene comune. La drammatica accelerazione imposta da Covid 19 ha moltiplicato la creatività dell’innovazione per trovare velocemente soluzioni sfidanti. Tanto più il problema è complesso, maggiore è la necessità di mettere insieme competenze e mondi diversi. Due esperienze tutte italiane, entrambe arrivano da ex-zone rosse. La prima di Zucchetti che insieme a Medici senza frontiere e gli ospedali di Lodi, Codogno e Sant’Angelo hanno creato in tempo di record il programma di telemedicina per assistere a domicilio i pazienti Covid. La finalità è liberare velocemente posti letto negli ospedali o evitare i ricoveri nei casi di positività non gravi, garantendo la continuità assistenziale a domicilio. L’altra esperienza quella di Isinnova, che ormai ha fatto il giro del mondo. Un team costituito di corsa, con tanti attori diversi e che neanche si conoscevano, per trasformare le maschere da sub in respiratori.