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I am Greta: la Diversity diventa indispensabile.

9 Gennaio 2021 Diversity, Empowerment, Innovazione, Intelligenza emotiva, Leadership femminile, Leadership_after2020 0 Comments

Possiamo scegliere di vedere I am Greta – Una forza della natura da tanti punti di vista.

Inizialmente l’ho guardato con la blanda curiosità di voler riprendere un tema – il cambiamento del clima – lasciato un pò in disparte (apparentemente) dall’emergenza Covid. E anche con la curiosità di conoscere il lato personale di Greta, la protagonista.

Il film è delicato e intenso e ripercorre le tappe salienti del percorso di questa ragazzina con sindrome di Asperger. L’ho guardato volentieri, ma pensavo che la cosa sarebbe finita lì.

E invece no, nei giorni successivi ho continuato a ripensarci.

L’assoluta singolarità dell’approccio di Greta continuava a ritornarmi alla mente. Mano a mano che i giorni passavano era come scartare dei nuovi regali, uno dentro l’altro, scoprire nuove sfaccettature del suo modo di procedere,  per scoprire alla fine che senza questa singolarità il movimento Friday for future non avrebbe certo potuto decollare.

Ma non solo, che di queste caratteristiche, che il nostro essere normali bolla come “patologia”, non ne possiamo più fare a meno.

Nel film c’è uno spezzone dell’intervista con Corrado Formigli. Le chiede se soffre della sindrome di Asperger. Per me la risposta di Greta è illuminante: «forse non direi “soffro di” ma “ce l’ho”», afferma lei, e quindi sì, vivo questa condizione, ma non necessariamente ne soffro. Mi caratterizza, mi sembra voglia dire nella sua testimonianza, ne riconosco i limiti ma anche la grande forza senza la quale non sarei quella che sono. Senza la quale non avrei ispirato tutti ragazzi che ho ispirato. Per me questa è una delle più belle rappresentazione di Diversity, che si sgancia da molte definizioni melense che sentiamo nei proclami di tante nostre organizzazioni.

E un altro punto focale del film è il padre e la sua relazione di sostegno alla figlia e la sua accettazione incondizionata della missione della figlia. Nello stesso tempo la sua capacità di saperla contenere nei suoi eccessi, di accudirla nelle sue fragilità, di curare i suoi bisogni primari, di proteggerla e di affiancarla con la tenerezza necessaria a una bambina, ancorché diventata una star. Per usare un termine noto a noi consulenti delle organizzazioni, direi un perfetto esempio di Servant Leadership. Traducendolo in quesito organizzativo,  mi chiedo quanto di coloro che hanno la responsabilità di fare crescere le persone potrebbero attingere da questa figura?

Ma allora quali sono le caratteristiche di Greta, quelle generate da una condizione diversa, ma proprio per questo in grado di arricchire il nostro normale punto di vista? In questi giorni di ripensamento, mi sono ritornate alla mente queste che metto in elenco, ma penso che forse potrebbero essercene anche altre. E penso come questa caratteristiche potrebbero essere importanti i leader del dopo 2020.

  • Leadership, capacità di ispirare
  • Orientamento all’obiettivo, determinazione e lucidità
  • Appassionarsi per una causa comune
  • Automotivazione
  • Passione per lo studio e capacità di approfondire
  • Capacità di gestire lo stress
  • Reggere la frustrazione dell’attacco dei potenti
  • Coerenza, saper cogliere e sottolineare le contraddizioni  del potere
  • Emozionare ed emozionarsi in un discorso pubblico
  • Non scendere a compromessi, non inchinarsi di fronte ai potenti
  • Sapersi ascoltare, sintonizzarsi sulle sue energie, riconoscere le proprie fragilità
  • Valorizzare le proprie peculiarità
  • Superare i momenti difficili
  • Trovare il proprio Scopo, assumersene le responsabilità, perseguirlo con determinazione.

Fra tutti i punti, l’ultimo è certamente il più ispirante, non solo per i leader ma per la vita di ognuno di noi. E allora perché non farsi ispirare dal “diverso”?



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